2° giorno - Coerenza

La nostra giornata è iniziata in modo intenso: dopo un momento di preghiera, durante il quale abbiamo scelto “coerenza” come parola guida, ci siamo diretti verso la spiaggia. Qui abbiamo visitato un bene confiscato dallo Stato e assegnato tramite bando pubblico all’associazione don Milani.
Ma cosa significa realmente confiscare? Nel diritto penale, la confisca è l’acquisizione coattiva, senza indennizzo, da parte della pubblica amministrazione, di determinati beni o dell’intero patrimonio di chi ha commesso un reato. Questo potente strumento legale permette di restituire alla comunità ciò che è stato illecitamente sottratto.



PRANZO, SERVIZIO E GIOCO



Pomeriggio: Mafie e S.E.L.E.S.
Nel pomeriggio abbiamo iniziato una prima formazione sul tema della Mafia e delle mafie. La differenza tra “Cosa Nostra”, “Camorra” e “‘Ndrangheta”, sia dal punto di vista storico/sociale sia dal punto di vista culturale. 
La ’ndrangheta, nonostante sia vista come mafia calabrese, è molto più innervata anche nel territorio emiliano di quanto non ce ne rendiamo conto. 
In questo momento, la ’ndrangheta opera nel deep web, nello spaccio di stupefacenti, nella compravendita di organi e in qualunque altra attività possa portare guadagno immediato e instabilità nella società.

In questa prima parte della formazione ci rendiamo conto di quanti atteggiamenti “mafiosi” si adottino anche in una semplice esperienza di vita.
Abbiamo partecipato a un'introduzione da parte di Mareta, educatrice della Scuola Calcio, sull’etica da cui nasce la S.E.L.E.S., acronimo di “Scuola Etica e Libera di Educazione allo Sport”. 
Alle famiglie che vogliono far partecipare agli allenamenti i propri figli viene fatto sottoscrivere un regolamento di fair play che recita così: 
1. Non devo forzare mio figlio a fare uno sport che non gli piace.
2. Mi ricordo che mio figlio fa uno sport per il proprio divertimento, non per il mio. 
3. Incoraggio il mio bambino a giocare secondo le regole ed a risolvere i conflitti senza ricorrere all'ostilità o alla violenza.
4. Insegno ai miei figli che impegnarsi per migliorare è tanto importante
quanto vincere.
5. Non urlo con mio figlio se fa un errore o perde una partita.
6. Non critico mio figlio se fa un errore o perde una partita.
7. Mi devo ricordare che i bambini imparano meglio con l'esempio.
8. Non urlo conto i giocatori e applaudo per il bel gioco di entrambe le squadre.
9. Insegno a mio figlio a rispettare le regole impartite da allenatori ed operatori.
10. Rispetto gli allenatori, gli operatori e i volontari che dedicano tempo ed offrono attività sportive al mio bambino.
mentre le regole per i giocatori sono le seguenti:
1. Rispetto il prossimo e lo aiuto in caso di necessità;
2. Sono leale verso gli avversari e  i compagni di squadra;
3.  Sono puntuale agli appuntamenti (allenamenti, partite, riunioni, ecc) per rispetto dell'allenatore e dei compagni di squadra;
4.  Mi adatto alle scelte del mister, sia tecnico-tattiche che comportamentali;
5. Faccio silenzio durante le spiegazioni del mister e degli operatori;
6. Accetto senza mai discutere le decisioni arbitrali, anche quando sembrano a tutti sbagliate;
7. Aiuto (se possibile) il compagno e l'avversario infortunati
8. Al termine della gara, a prescindere dal risultato, saluto avversari ed arbitro; 
9. Le strutture e le attrezzature sono della società sportiva e di tutti, per questo devo averne rispetto e cura;
10. Non faccio assolutamente uso di sostanze proibite per migliorare le mie prestazioni.









Ah, alla fine abbiamo giocato a calcio!



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