lunedì 30 marzo 2020

Messaggio del Vescovo: giovedì 2 aprile Rosario e Atto di Affidamento


Affidiamoci alla Madonna del Popolo e delle Grazie
Cari fratelli e sorelle, cari confratelli, ci prepariamo a vivere l’ultima settimana di Quaresima, ancora profondamente segnati da continue morti e sofferenze. Anche noi, come Marta e Maria, vogliamo credere che Gesù è la risurrezione e la vita e intravedere nell’uscita di Lazzaro dal sepolcro un cammino di vita rinnovato, la nostra risurrezione. Nelle scorse settimane abbiamo contemplato e pregato il Crocifisso di S. Luca, in famiglia, davanti ai nostri Crocifissi di casa, in chiesa. Abbiamo poi, contemplato e pregato Gesù realmente presente nell’Eucaristia, attraverso la memoria del Miracolo Eucaristico di Ferrara. In quest’ultima settimana di Quaresima vogliamo andare alla scuola di Maria, patrona della nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che può contare sulla sua protezione invocandola come “Madonna del popolo”, venerata nel Santuario dell’Aula Regia di Comacchio, e “Madonna delle Grazie”, venerata nella Cattedrale di Ferrara. La Madonna del Popolo fu incoronata proprio 400 anni fa e, in diversi tragici momenti della vita della città e Diocesi di Comacchio, come la peste del 1855, vide affidarsi alla sua intercessione materna l’intera popolazione. Anche la Madonna delle Grazie, la cui immagine è già testimoniata nel 1450, incoronata nel 1779, ha accompagnato la città e l’Arcidiocesi di Ferrara nei difficili tornanti della sua storia religiosa e sociale - come nel terremoto del 1570 e del 2012 o nei conflitti bellici. 
A questa duplice intercessione mariana la Diocesi di Ferrara-Comacchio oggi vuole affidarsi, come anche guardare con fede ad altre presenze di culto mariano in tante parrocchie (penso, in città, alla Madonna del Salice di S. Giorgio, alla Madonna della Misericordia di S. Francesca Romana, alla Madonna delle Grazie di S. Stefano, al S. Cuore di Maria della Sacra Famiglia, alla Madonna di Lourdes di S. Gregorio, alla Madonna della Visitazione alla Madonnina, alla Madonna del Perpetuo Soccorso nell’omonima parrocchia; e nel territorio diocesano, alla Madonna della Pioppa di Ospitale di Bondeno e alla Madonna della Misericordia di Rimini a Bondeno; alla Madonna del Poggetto di S. Egidio, alla Madonna delle Grazie di Denore, alla Madonna della Galvana di Berra, alla Madonna della Corba di Massafiscaglia). Il silenzio e le parole di Maria nei Vangeli ispirano i silenzi e le parole di questo nostro tempo. Il dolore della Madre, lungo la Via Crucis, sotto il crocifisso e nella deposizione, così straordinariamente rappresentata nel compianto del Mazzoni - della nostra chiesa di San Michele del Gesù - accompagnano il nostro dolore per la malattia e la morte di tante persone, anche a noi care. La tomba vuota contemplata da Maria, e le apparizioni del Risorto a Lei e ai discepoli, sostengono la nostra fede e la nostra speranza: dei bambini e dei ragazzi, dei giovani e degli adulti, degli anziani, dei laici e dei consacrati, dei presbiteri e dei diaconi.
Guardando a Lei, e confidando nella sua intercessione presso il Figlio, vi invito Giovedì 2 aprile a recitare il Rosario in famiglia, per una preghiera unanime a Maria “Madonna del Popolo” e “Madonna delle Grazie”, e a recitare alle ore 12, accompagnati dal suono delle campane, l’Atto di affidamento a “Maria, Madonna del Popolo in Aula Regia”, pubblicato nella Lettera Pastorale per l’anno 2019-2020:

venerdì 27 marzo 2020

MIRACOLO EUCARISTICO A FERRARA

Messaggio del Vescovo per la Festa del Miracolo Eucaristico di Ferrara
La festa del Miracolo Eucaristico di Ferrara, nel tempo della sofferenza e della prova
Cari fratelli e sorelle, cari confratelli
continuiamo a vivere un tempo quaresimale di sofferenza e di privazione, una nuova primavera da guardare con gli occhi della fede. La fede dalla creatura, limitata e peccatrice, guarda al Creatore Padre e misericordioso; la fede riconosce ‘i segni dei tempi’, nella straordinaria opera professionale e di carità di operatori sanitari, operai, negozianti, volontari, sacerdoti; la fede riconosce nei sacramenti, in particolare della Riconciliazione e dell’Eucaristia – i santi segni, i misteri, la realtà della presenza del Signore. Il 28 marzo ricorre l’anniversario del Miracolo Eucaristico di Ferrara, custodito nella cappella della Basilica-Santuario di S. Maria in Vado. Sono passati 849 anni da quel giorno di Pasqua, il 28 marzo 1171, quando durante la Messa presieduta da Padre Pietro da Verona, canonico regolare portuense, nell’atto di spezzare l’Ostia consacrata, sgorgava un fiotto di sangue che bagnava la volta della cappella. Il prossimo anno celebreremo solennemente gli 850 anni di questo straordinario dono e segno della presenza reale del Signore nella vita della nostra Chiesa, testimoniato da molte fonti e noto come il Miracolo Eucaristico di Ferrara. L’Eucaristia, Pane di vita, è nutrimento della nostra vita cristiana, ma anche luogo della crescita della Chiesa: “la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa”. Il teologo Henri De Lubac ci ha ricordato questa verità antica nella sua famosa opera intitolata “Corpus mysticum”: questo titolo proprio dell’Eucaristia è diventato anche un nome della Chiesa. Se l’Eucaristia è il sacramento della morte e della risurrezione del Signore è anche il sacramento della passione e risurrezione della Chiesa, di tutti i suoi membri. In questo tempo, celebrando l’Eucaristia come sacrificio, la Chiesa soffre, patisce con il Signore, per la malattia, la sofferenza, il disagio, la morte; al tempo stesso, la Chiesa, celebrando l’Eucaristia, farmaco d’immortalità, vive oggi la speranza della risurrezione. Sacrificio, dono, memoriale, farmaco d’immortalità l’Eucaristia attraversa la storia e aiuta a leggerla con gli occhi della fede. Guardando all’Eucaristia, che ha lasciato in Ferrara un segno concreto corporale e spirituale, vogliamo vivere in questa settimana un Triduo di preghiera il 27, 28, 29 marzo. E’ una preghiera per la nostra Chiesa ferita e privata dalla partecipazione dei fedeli all’ Eucaristia per un male che colpisce gli incontri, i legami, gli affetti. E’ una preghiera per i malati, perché ritrovino presto la guarigione. E’ una preghiera per i medici e gli operatori sanitari che toccano con mano, ogni giorno, con ammirevole dedizione, la sofferenza e anche il limite della scienza oggi. Una preghiera per e con le nostre famiglie, segnate da un’incertezza grave. La preghiera al Prodigioso Sangue di Cristo potrà essere fatta personalmente a casa, in famiglia, nella visita individuale al Ss. Sacramento in chiesa. La nostra preghiera potrà essere “mia e vostra” insieme, dalla Basilica-Santuario del Prodigioso Sangue e dalle nostre case, venerdì 27 marzo, quando, a porte chiuse, compirò il pio esercizio della Via Crucis in S. Maria in Vado e domenica 29 marzo, quando celebrerò la S. Messa, sempre a porte chiuse, dal Santuario del Miracolo Eucaristico nella Basilica di S. Maria in Vado. Sarà un modo concreto di ‘fare chiesa’ a partire dall’Eucaristia, “sacramento della fede, banchetto di comunione fraterna che è pregustazione del convito celeste” (G.S. 38). Sarà un modo per costruire fraternità, essere “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32), in questo tempo di lontananza e di sofferenza, per testimoniare la nostra speranza.

ITALIA IN PREGHIERA



martedì 24 marzo 2020

IMPORTANTE AVVISO

Alla pandemia rispondiamo con la preghiera e la tenerezza. 
IL 25 MARZO E IL 27 MARZO CON PAPA FRANCESCO 

“In questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia”, Papa Francesco chiede “a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo”. Al termine della preghiera dell’Angelus, ha invitato “tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”. La proposta è di “recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno, tutti insieme”. “Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo – ha detto – possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”.
Con questa medesima intenzione, ha annunciato, “venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota”. “Fin d’ora – ha aggiunto – invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”.
“Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza”, ha continuato il pontefice. “Rimaniamo uniti. Facciamo sentire – ha sottolineato – la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari, infermieri e infermiere, volontari… La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. La nostra vicinanza ai poliziotti, ai soldati che sulla strada cercano di mantenere sempre l’ordine, perché si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi. Vicinanza a tutti”.

lunedì 23 marzo 2020

ADORAZIONE E ROSARIO IN DIRETTA


MERCOLEDÌ 25 MARZO alle ore 21 vi propongo un momento di adorazione con la recita del Rosario per tutti i sanitari impegnati in questa emergenza sanitaria.
In diretta sul canale Youtube della Parrocchia.
A questo link il testo per seguire o pregare da soli a casa.

domenica 22 marzo 2020

ATTO DI AFFIDAMENTO AL CROCIFISSO DI SAN LUCA

Atto di Affidamento al Crocifisso di San Luca
Dio Padre, ricco di misericordia, che nel Crocifisso consegni all’umanità il dono di tuo Figlio per la salvezza degli uomini, ascolta la nostra preghiera. 
Sulla croce Tuo Figlio Gesù si è abbandonato nelle tue mani, ha regalato a sua Madre un figlio e a noi tuoi figli sua Madre, ha sentito la solitudine, ha sofferto la sete, ha perdonato anche l’ultimo dei tuoi figli: guarda questi tuoi figli che si rivolgono a Te, Padre. 
Guardando il Crocifisso di S. Luca, rendici capaci di avere fiducia in te, o Padre, perdonare anche chi non perdona, amare chi non ama, non sentirci soli nella sofferenza, disperati di fronte alla morte innocente. 
O santo volto Crocifisso, sostieni chi è solo e rendici prossimi a lui; cura chi è malato e accompagnaci al loro letto; conforta chi ha perso tragicamente un giovane figlio e aiutaci a condividerne la sofferenza; sii vicino a chi è lontano dalla propria famiglia e rendici capaci di sentirlo fratello; prendi per mano chi ha paura della morte e ascolta la nostra preghiera di suffragio. 
O Crocifisso di S. Luca, affidiamo a te i nostri giovani, perché abbiano il coraggio di scegliere di donare la propria vita per il Vangelo. 
O Crocifisso di S. Luca, ti affidiamo le nostre famiglie, perché cresca in esse la gioia dell’amore e l’apertura alla vita. 
O Crocifisso di S. Luca, affidiamo a te la nostra città di Ferrara, perché sappia guardare a te, Signore della vita e della storia. 
O Crocifisso di S. Luca, ti affidiamo la nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio, perché sappia crescere nell’Amore a Dio e al prossimo, come tu ci hai insegnato. Il soffio del tuo Spirito, o Santo Volto, dalla croce arrivi su ciascuno di noi, perché in questo mondo stupendo e drammatico sentiamo la responsabilità della vita e della missione della Chiesa. 
Così sia

venerdì 20 marzo 2020

Via Crucis ARCIVESCOVO

Nel messaggio rivolto alla Diocesi Giovedì 12 marzo, S.E. Mons. Gian Carlo Perego invitava tutti a pregare il Crocifisso di San Luca. Domenica 22 marzo, alle ore 12, a conclusione della novena, sacerdoti e fedeli sono invitati a pregare il Crocifisso con l'Atto di Affidamento. Contemporaneamente suoneranno le campane di tutta la Diocesi. 
Collegandosi attraverso questo sito, dalle ore 9 è possibile partecipare in video alla Via Crucis celebrata dall'Arcivescovo nel Santuario del Crocifisso. 
Si informa anche che domenica 22 marzo, dal sito diocesano sarà possibile assistere alla S. Messa celebrata dall'Arcivescovo al Santuario del Crocifisso di San Luca, che sarà trasmessa anche da Telestense alle ore 18.

ARCIDIOCESI DI FERRARA-COMACCHIO

Ulteriori disposizioni per i ministri ordinati e i fedeli

«Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1 Cor 12, 26)

Cari confratelli, 
in questo tempo così difficile le parole dell’Apostolo ci interrogano sul livello di condivisione spirituale che stiamo vivendo.
Oggi ci è richiesta la maturità di saper rinunciare anche a ciò che, seppur prezioso, potrebbe comportare rischi per la salute delle membra più fragili del corpo ecclesiale e sociale: la partecipazione alla Santa Messa e alla Comunione eucaristica. Questa rinuncia è offerta gradita a Dio. Alcuni fedeli avanzano varie richieste. Taluni, anche mossi da zelo, domandano di poter ricevere almeno la Comunione fuori della Messa; altri, ingiustificatamente, invitano pubblicamente i Vescovi e i presbiteri ad infrangere le disposizioni delle Autorità. Non manca chi evoca addirittura il coraggio dei martiri cristiani contro i persecutori. 
La grande maggioranza dei presbiteri e dei fedeli invece, grazie a Dio, si mantiene nel solco del buon senso e dell'obbedienza ai pastori. A loro va il “grazie!” per questa testimonianza di cittadinanza che costruisce silenziosamente il bene comune e, nella città terrena, la comunione ecclesiale, rafforzando le note della Chiesa: l’unità, la santità, la cattolicità, l’apostolicità. 

Alla luce di tutto ciò, - constatato il pericoloso aggravarsi della situazione - chiedo a tutti i ministri ordinati e ad ogni battezzato di voler rispettare e far rispettare le ulteriori indicazioni che seguono, almeno fino al 3 aprile, che ribadiscono e completano il decreto precedentemente emanato, il 9 marzo 2020:

1. Le chiese rimangono aperte alla visita e preghiera personale ed eventualmente alla Confessione sacramentale, mantenendo le distanze prescritte, evitando gli assembramenti e con ogni precauzione possibile (es. mascherina). 

2. Rimane in vigore il divieto di celebrare i sacramenti con la partecipazione dei fedeli: i presbiteri continueranno ad offrire per tutti i fedeli il sacrificio eucaristico “a porte chiuse” e ad accompagnare con i riti previsti le esequie dei defunti. Il suono delle campane all’inizio della celebrazione aiuterà i fedeli ad unirsi in preghiera.

3. I parroci sospendano le Comunioni fuori della Messa, comportandosi “come se” fossimo tutti malati a rischio di contagiare. 

4. I sacerdoti, i diaconi e i ministri straordinari non vadano nelle case dei malati, perché ciò aumenta il rischio per i malati e per loro stessi. 

5. È ammesso solo il caso di viatico, non altri casi, con l’assistenza di un medico se la persona è infettata dal coronavirus. 

martedì 17 marzo 2020

GIOVEDÌ 19 ALLE 21 ROSARIO COMUNITARIO

Carissimi,
ricordo a tutti che giovedì 19 p.v. alle ore 21.00 siamo chiamati come Chiesa italiana alla preghiera del rosario.
Possa san Giuseppe aiutarci a superare questa situazione di pandemia.
Cliccando su questo link potrete scaricare il pdf con un sussidio che ci aiuti alla preghiera.
Io, in chiesa, esposto il Santissimo Sacramento pregherò in diretta con voi e per voi.
Un caro ricordo nella preghiera.
don Stefano Zanella

A te, 
o beato Giuseppe
stretti dalla tribolazione ricorriamo 
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, 
insieme a quello della
tua santissima Sposa

sabato 14 marzo 2020

III Domenica Tempo di Quaresima in famiglia

15 marzo 2020 – Domenica della Samaritana
TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
Preghiera in famiglia
Uno dei genitori o dei familiari fa da guida (G) e altri da lettori (L). Si può preparare una icona o un quadro con il volto di Gesù.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Terza domenica di Quaresima. Dopo gli inviti alla conversione e alla sequela di Cristo delle prime due domeniche, da oggi siamo invitati a riscoprire la fecondità del nostro Battesimo. Oggi l’incontro tra Gesù e la donna samaritana al pozzo di Giacobbe diviene immagine dell’umanità assetata della vera sapienza, che bevendo all’acqua viva, che è Cristo, può davvero saziare la sua sete di vita e di senso.
SALMO 42
Si può pregare il salmo a due cori o tutti insieme, oppure uno dei familiari proclama le strofe e tutti ripetono l’antifona:
Ant. L’anima mia ha sete del Dio vivente.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».
Questo io ricordo e l'anima mia si strugge:
avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.

Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si rattrista l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dalla terra del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.

Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati.
Di giorno il Signore mi dona il suo amore
e di notte il suo canto è con me, preghiera al Dio della mia vita.
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venerdì 13 marzo 2020

VIA CRUCIS CON L'ARCIVESCOVO


A seguito del messaggio dell’Arcivescovo di giovedì 12 marzo, pubblichiamo il video della Via Crucis che resterà disponibile fino al 22 marzo, Festa del Ritrovamento del Ss. Crocifisso di San Luca.

Per seguire la Via Crucis dell’Arcivescovo clicca qui.

ESSERE CRISTIANI OGGI

Che cosa significa essere cristiano?
Basta frequentare la catechesi? Ricevere i sacramenti? Far parte di una comunità parrocchiale?
Il termine o appellativo “cristiano” appare ben tre volte nel Nuovo Testamento. Deriva dall’ebraico mashiah o dal greco cristhos, cioè unto-santo.
Gesù riceve questo appellativo che lo identifica come messia desiderato dagli uomini ed incontrato nella storia.
Che cosa significa per me essere cristiano?
Questa domanda che troppe volte mi sono sentito rivolgere mentre ero adolescente, tra le contraddizioni di un corpo che cambia, di una mente che si sviluppa e che cerca di dare equilibrio alle tante voglie e ai tanti desideri che appartengono allo sviluppo di una coscienza. La risposta allora era densa di ideali, sogni, speranze di un cristianesimo che nasce da un incontro, ma che troppe volte era una risposta istintiva ad una morale poco conosciuta. Crescendo fisicamente e spiritualmente mi sono convinto che il cristianesimo non fosse solo un’appartenenza ad una religione, ma un incontro reale con Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio.
La domanda può essere posta così: conosci Gesù, il Cristo?
Ognuno di noi deve fare la sua personale conoscenza e deve iniziare a dire: " Il Messia ci annuncerà ogni cosa”. Gesù è una persona vivente e può essere incontrato, può essere conosciuto proprio come qualsiasi “persona” può essere realmente incontrata e conosciuta.
Egli non è “un'idea”, ma parla, vede, ascolta, vive la nostra quotidianità.
L'individuo che si professa cristiano, ma ha conosciuto Cristo esclusivamente come “idea” e non lo ha incontrato come persona, si trova ancora molto lontano dal vero cristianesimo.
Siamo cristiani se abbiamo conosciuto Gesù e ci siamo lasciati conquistare dalla Sua Parola che, se accolta nella nostra vita, diventa una sfida verso un mondo scristianizzato.
Incontrando Gesù diventiamo quindi anche noi suoi annunciatori, raccontando la nostra storia di relazione con Dio nel mondo.
Il racconto delle tante persone che hanno incontrato Gesù diventa una trasmissione viva, chiamata Tradizione.

SUSSIDIO DI PREGHIERA

CELEBRARE E PREGARE IN TEMPO DI EPIDEMIA
Sussidio a cura dell’Ufficio Liturgico Nazionale - CEI
L’inedita impossibilità di celebrare in contesto assembleare l’Eucaristia – fonte e culmine della vita cristiana (cf. SC 10) –, non coincide con l’impossibilità di entrare in comunione con il Signore e il suo mistero di salvezza. Egli infatti imbandisce per il suo popolo la mensa del Pane di vita, ma anche quella della Parola, perché Cristo «è presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura» (SC 7). Assumendo la natura umana, Egli ha unito a sé tutta l’umanità e l’ha associata nell’elevare al Padre quell’Inno di lode perenne cantato nelle dimore celesti. La preghiera, in particolare quella della Liturgia delle Ore, è infatti autentico esercizio del sacerdozio di Cristo, nella lode e nell’intercessione per il mondo intero (cf. SC 83).
Per favorire un ascolto orante della parola di Dio, condotti per mano dalla liturgia della Chiesa e dal cammino dell’Anno liturgico, viene offerto questo sussidio, che di settimana in settimana si arricchirà di testi e riflessioni.
Ogni domenica verrà proposta una scheda per la preghiera e la riflessione personale o familiare in sintonia con la liturgia del giorno. Saranno inoltre offerti altri testi per la preghiera. Si suggerisce fin da ora di utilizzare la Liturgia delle Ore, usufruendo – se lo si ritiene opportuno – dell’App Liturgia delle Ore della CEIscaricabile gratuitamente, che contiene tutti i testi e la possibilità dell’ascolto audio.

giovedì 12 marzo 2020

MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO MONS. GIAN CARLO PEREGO

 La Croce di Cristo, nostra salvezza

Cari fratelli e sorelle, cari confratelli,
il nostro cammino di Quaresima, ancora segnato dalla sospensione di ogni celebrazione liturgica, ci fa sostare in questa settimana davanti al Crocifisso di San Luca, uno dei luoghi di fede più antichi e più cari della spiritualità ferrarese. Era il Venerdì Santo del 22 marzo 1128 quando alla confluenza del Po di Volano col Po di Primaro spiaggiava un grande Crocifisso ligneo che un anziano riuscì a trasportare nella chiesetta del borgo dei pescatori. Da allora iniziò la devozione al Crocifisso di S. Luca che vide, tra gli altri, ai suoi piedi, la Beata Beatrice II d’Este, il Beato Arcivescovo Giovanni Tavelli, Lucrezia Borgia, Papa Urbano III e papa Innocenzo IV. Peste – in particolare quella del 1630 –  carestie, alluvioni e guerre misero in ginocchio davanti al Crocifisso molti fedeli ferraresi. Nel 1901 e nel 2000 il Crocifisso attraversò in processione la città e fu esposto in Cattedrale. In questo tempo di sofferenza, la Croce di Cristo ancora di più ci fa sentire vicino, tra noi il Salvatore  e vere le sue parole “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Il segno della Croce ci ha accompagnato fin dal Battesimo, quando abbiamo ricevuto il segno della croce sulla fronte; all’inizio e alla fine di ogni celebrazione sacramentale, all’inizio e alla fine di ogni giornata. Il segno della Croce è uno dei gesti più semplici e più familiari, più popolari. E’ il gesto, secondo le parole di S. Giovanni Crisostomo, con cui esprimiamo il desiderio di “incidere” la croce nel nostro cuore e di comunicare l’amore di Cristo, che ci ha “attirati a sé” e “segnati con il suo sigillo”, ad ogni persona che incontriamo.  

FOGLIO DI COLLEGAMENTO. - V DOMENICA DI PASQUA

  GIORNO ORA APPUNTAMENTO DOMENICA 28 APRILE V Domenica di Pasqua 8.00 S. Messa - PRO POPULO. 10.00 S. Messa - def.ti Angelo, Anita 12.00 S....